In seguito all’annuncio dell’accordo programmatico tra Stellantis e MAUTO-Museo Nazionale dell’Automobile di Torino per la gestione del Centro Storico Fiat, l’edificio di Via Chiabrera 20 – sede delle prime officine di produzione dell’azienda – ha riaperto le porte al pubblico.
L’accordo prevede l’intervento del Museo Nazionale dell’Automobile nel rilancio del Centro Storico Fiat quale parte di un polo espositivo d’eccellenza per la Città. Tale obiettivo sarà perseguito attraverso l’attivazione di una strategia di sviluppo e valorizzazione culturale della sede storica Fiat, dell’archivio e della collezione che conserva. Un programma di mostre, eventi e attività di studio e ricerca volte a intensificare il dialogo e le interazioni con le università e i centri di formazione consentirà di coinvolgere un pubblico quanto più ampio e variegato possibile, insieme alla strategia di marketing culturale già avviata dal Museo e finalizzata a un racconto trasversale della storia dell’automobile e delle sfide future.
Il Centro Storico Fiat – realtà che fa parte della rete ASI Musei – ha sede in un edificio liberty che fu il primo ampliamento (1907) delle officine nelle quali nacque l’azienda. Fin dall’inizio è stato teatro di momenti importanti nella storia della Fiat e ora ospita una collezione di cimeli, modellini e manifesti pubblicitari che copre l’intera storia dell’azienda. Oltre, ovviamente, alle automobili più significative della sua storia: dalla 3 ½ HP, la prima vettura prodotta dalla Fabbrica Italiana Automobili Torino alla Eldridge Mefistofele del 1923 che, con la sua silhouette slanciata e la sua mole possente, segna uno dei primi esempi di vettura da record. E poi ci sono il primo trattore, il Fiat 702 del 1919; l’autocarro 18BL, che motorizzò le truppe italiane nella prima guerra mondiale, la Littorina, protagonista del trasporto ferroviario a partire dagli anni Trenta e il caccia G91, il velivolo disegnato da Giuseppe Gabrielli e poi adottato dalla NATO.
Nello stesso edificio è presente anche l’archivio aziendale, consultabile su appuntamento: oltre 9.000 metri lineari di documenti cartacei, 400.000 disegni tecnici, 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale, più di 6 milioni di immagini (stampe, diacolor, lastre e negativi), 200 ore di filmati storici. Di particolare interesse il fondo del progettista Dante Giacosa, il “papà” delle utilitarie – la Topolino, la 600, la 500 – che hanno motorizzato l’Italia.
I visitatori possono accedere al Centro Storico Fiat dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00.