ASI MOTOSHOW 2022: FINALMENTE SI SCENDE IN PISTA CON LE PRIME PARATE

Le grandi parate Yamaha, Moto Guzzi e Laverda hanno dato il via alle attività in pista di ASI MotoShow 2022 dopo un giorno di pioggia incessante, che non aveva ancora permesso l’uso del tracciato alle oltre 700 moto storiche presenti a Varano de’ Melegari per questa straordinaria edizione del ventennale.

Giacomo Agostini, Carlos Lavado, Christian Sarron e il giovane Andrea Locatelli (attualmente impegnato nel mondiale SuperBike con Yamaha) sono stati i primi campioni ad inforcare le storiche regine del Yamaha Racing Heritage Club, iniziativa del Marchio giapponese che ha fatto il suo debutto mondiale in pista proprio ad ASI MotoShow. Nel paddock di Varano si possono ammirare le moto che hanno plasmato il successo di Yamaha nelle corse: la YZR 500 OW53 del 1981 di Kenny Roberts, la YZR 500 OW81 vincitrice del campionato del mondo con Eddie Lawson nel 1986 e la sua YZR 500 OW86 vincitrice di molte gare nel 1987; ancora, una YZR 500 ROC dell’era dei telai indipendenti nei Gran Premi negli anni ’90, le YZR 500 guidate da Norifumi Abe e Gary McCoy nel 2002, le 250 TD2 e 350 TR2 di Phil Read (1969), le due TZ 250 vincitrici con Carlos Lavado nel 1983 e 1986 e l’iconica YZR 250 di Luca Cadalora (1990).

“Per me è sempre una festa incontrare i piloti e i tecnici con i quali ho condiviso la mia carriera”, ha sottolineato Giacomo Agostini. “Nello stand della Yamaha ho rivisto anche le moto che gestivo nel mio team, perché nella mia vita sono stato pilota e team manager, due lavori impegnativi ma molto stimolanti. ASI MotoShow rimane un evento bellissimo, unico in Italia, che permette al pubblico di vedere da vicino moto e piloti che li hanno appassionati nel corso degli anni.”

“ASI MotoShow mi ha fatto scoprire quanto sia bello e affascinante la storia della moto”, ha detto Andrea Locatelli. “Sono salito in sella alle moto da gran premio degli anni ’70 e ’80 che sono molto diverse da quelle che uso oggi nel mondiale SuperBike ma che ti fanno capire che sono sempre degli oggetti meravigliosi fatti per correre e per vincere. Inoltre, ho fatto una scoperta: i piloti delle due tempi correvano sempre con due dita sulla leva della frizione per paura dei frequenti grippaggi. Non doveva essere facile correre allora e un grande rispetto per i colleghi dell’epoca.”

Da sinistra, Andrea Locatelli, Carlos Lavado, Giacomo Agostini e Christian Sarron per il Yamaha Racing Heritage Club.

Dopo la parata Yamaha è stato il turno della “Carica dei 101” con il tributo dedicato ai 101 anni della Moto Guzzi organizzato da cinque club federati ASI, che hanno unito forze per mostrare tutti i modelli costruiti a Mandello del Lario dal 1921, compresi i prototipi da corsa. Cinque club per cinque periodi, tanti quante le lettere che compongono il nome Guzzi: “G” dal 1921 al 1935 (Club Modo d’Epoca Fiorentino), “U” dal 1936 al 1945 (Club Romagnolo Auto Moto d’Epoca), “Z” dal 1946 al 1960 (Club Velocifero di Rimini), “Z” dal 1961 in poi (Antiche Moto di Brianza), “I” per gli esemplari da corsa (Club Piacentino Auto Moto d’Epoca). Le idee tecniche Guzzi hanno attraversato un secolo, permettendo al Marchio di restare sempre fedele alle proprie origini di semplicità e funzionalità.

Prima dei giri liberi delle 19 batterie previste, hanno ancora sfilato la Squadra Corse ASI-Laverda e il gruppo internazionale di World Classic Racing Bikes con le moto storiche da gran premio. Le moto Laverda degli anni ’70 e ’80 sono state protagoniste delle gare riservate alle moto di serie e alle competizioni di durata di quel fantastico e irrepetibile periodo storico per le due ruote di grossa cilindrata. Quest’anno, in particolare, Laverda celebra il 50° anniversario del modello 750 SF e SFC.

Domenica 8 maggio sarà l’ultima giornata di ASI MotoShow 2022 con altri imperdibili appuntamenti: le sfilate delle moto centenarie, dei “cinquantini”, delle gloriose “125” anni ’80 e ’90 e il gran finale con la parata dei campioni.