Rivista La Manovella

La Manovella

La Manovella rivista ufficiale dell'ASI

Per dialogare con i propri Tesserati e per dare maggior eco possibile alle proprie iniziative, l’Automotoclub Storico Italiano è particolarmente attivo anche nel settore della comunicazione. Il primo strumento divulgativo di ASI è il magazine “La Manovella”, che ha origini addirittura precedenti alla fondazione dell’Ente, essendo nato nel 1961 come organo ufficiale del Veteran Car Club Italia.

Negli anni, la rivista ha modificato la sua linea editoriale e anche la sua veste grafica in funzione della crescita e del cambiamento dell’ASI. La Manovella diffonde la cultura e contemporaneamente tiene informati i lettori su quanto avviene nell’ambito della Federazione. La sua tiratura la pone ai vertici internazionali dell’editoria del settore e nettamente al primo posto in ambito nazionale.
Dal 2009 è operativa la società ASI Service srl, con l’Automotoclub Storico Italiano come socio unico, che ha come unici scopi la promozione, l’acquisizione e la gestione di ogni attività connessa con la conoscenza, la valorizzazione e lo sviluppo del motorismo storico, sia in Italia sia all’estero.

In questo numero si parla di...

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Sul numero di maggio 2025 si parla di…

La copertina del numero di maggio de La Manovella è dedicata al sogno sportivo di un intraprendente francese: Jean Rédélé. È il fondatore del marchio Alpine, oggi in grande rilancio, nato nel 1955 a Dieppe dalla passione del pilota-preparatore. Le sue prime realizzazioni, infatti, sono le trasformazioni della Renault 4 CV in sportive vincenti, come la A106 e la leggendaria A110. Con il design di Giovanni Michelotti e i successi nelle corse, soprattutto nei rally, Alpine si affermò presto come marchio di prestigio. Negli anni ’70, la A110 conquistò il Campionato Mondiale Marche Rally, portando Alpine al successo internazionale. Nel 2012, il brand è stato rilanciato con la nuova A110, mantenendo lo spirito sportivo. Oggi, con modelli come l’A209 e l’A390 elettrica, Alpine continua a innovare, equilibrando tradizione e modernità.

Monza, 10 settembre 1950: Umberto Masetti in sella alla Gilera vince il Campionato del Mondo della Classe 500. È la prima volta che un pilota italiano si aggiudica il successo assoluto nella categoria più importante del Motomondiale. Da allora è un lungo susseguirsi di piloti e di moto “nostrani” al vertice di quella che sarebbe diventata la MotoGP, attraverso le gesta di Libero Liberati, Giacomo Agostini, Marco Lucchinelli, Franco Uncini, Valentino Rossi e Pecco Bagnaia.

L’Alfa Romeo 75, simbolo della tradizione sportiva del Biscione e della trazione posteriore, è ancora oggi celebrata per il suo legame con l’Arma dei Carabinieri, che nel 1988 ne adottò una versione per il Nucleo Radiomobile. Con motore 1.800 cc e allestimento speciale, la 75 era perfetta per le operazioni di sicurezza.

Negli anni ’60 e ’70, Bultaco, Montesa e Ossa dominavano il mondo dell’enduro con moto robuste e inarrestabili. Ossa, fondata nel 1928, entrò nel settore grazie a Eduardo Giró, vincendo il primo oro alla Sei Giorni Internazionale nel 1967. La 250 Super Pioneer, lanciata nel 1975, divenne iconica per la sua livrea oro e il motore da 22 CV.

Nel 1965 la Fiat Nuova 500 fu aggiornata con la versione F, che rispondeva alle nuove normative di sicurezza e ai cambiamenti tecnologici dell’epoca. La 500 F divenne un enorme successo, vendendo oltre 2,2 milioni di unità dal 1965 al 1972, risultando la versione più longeva e la più venduta della 500.

Le Yamaha Ténéré nascono negli anni ‘80, ispirate alla Paris-Dakar, con la XT600Z del 1983, una moto da fuoristrada “pronto-corsa”. Nel tempo, evolvono con modelli come la 1VJ del 1986 e la 3AJ del 1988, sempre più potenti e affidabili. Nel 1991 arriva la “660” (3YF), raffreddata a liquido e vincitrice di sette Dakar. Nel 1989, nasce la Super Ténéré, una maxi-enduro bicilindrica di 749 cc. Dopo una pausa, nel 2018 Yamaha torna con la Ténéré 700, mantenendo vivo il mito di questa iconica moto.

La DAF 44 è una piccola utilitaria prodotta nel Paesi Bassi portando con sé la rivoluzione del cambio automatico a variazione continua, soluzione che verrà adottata molti anni dopo da diverse Case automobilistiche anche blasonate.

Per anticipare il “Giubileo dell’ASI” in preparazione per il 31 maggio a Roma, si ripercorre la lunga storia della mobilità della Chiesa cattolica: dall’asinello di Gesù alla papamobile.

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