BAGNOREGIO, CON IL MUSEO TARUFFI, ENTRA IN CITTA’ DEI MOTORI

Museo Piero Taruffi di Bagnoregio

Casa Civita e Museo Taruffi insieme per potenziare l’offerta turistica e culturale di Bagnoregio, in provincia di Viterbo. È stata siglata una convenzione tra la partecipata del Comune di Bagnoregio e l’Associazione Piero Taruffi federata ASI, che ha come obiettivi l’aumento della permanenza dei flussi turistici e della presenza dei turisti nel centro storico del paese. Presenti alla firma dell’accordo il sindaco di Bagnoregio Luca Profili, l’assessore Sabrina Crosta, l’amministratore unico di Casa Civita Francesco Bigiotti, il presidente dell’Associazione Piero Taruffi Fabrizio Verzaro, e il direttore del Museo Taruffi Flavio Verzaro.

Il Museo Taruffi, con la sua importante collezione di auto d’epoca, rappresenta una interessante attrazione che Casa Civita intende valorizzare al massimo con azioni e interventi nell’ambito della comunicazione e della promozione diretta presso le biglietterie di Civita.

Particolarmente interessante è anche l’ubicazione del Museo, nel centro di Bagnoregio, che Casa Civita intende mettere a frutto per raggiungere l’obiettivo di portare e trattenere i turisti in questa parte del territorio finora marginalmente interessata dallo sviluppo turistico.

Recentemente, inoltre, Bagnoregio è entrato nella rete dell’Associazione Città dei Motori. Un ingresso prestigioso reso possibile proprio dalla presenza del Museo Taruffi, che mette il comune della Tuscia nella condizione di conquistare ulteriori flussi turistici legati alla passione per i motori e agli eventi del settore.

IL MUSEO PIERO TARUFFI

Il Museo Piero Taruffi di Bagnoregio è stato inaugurato nel 1998 e nel corso degli anni è cresciuto in superficie e contenuti fino ad arrivare all’attuale e prestigiosa collocazione nel palazzetto dell’ex mattatoio cittadino, appositamente restaurato nel 2002. L’area espositiva di circa mille metri quadrati consente di ospitare un buon numero di auto e moto storiche che vengono sostituite periodicamente, grazie alla collaborazione di soci e simpatizzanti, per poter offrire ai visitatori sempre nuove esperienze.

Il fiore all’occhiello del Museo è la mostra stabile: “Il Bisiluro ai raggi X – anatomia di un bolide”. Racconta la storia dell’avveniristico mezzo da record realizzato e pilotato da Piero Taruffi  attraverso l’esposizione di una parte delle tavole progettuali originali che arricchiscono l’archivio storico del Museo.

Altra importante sezione è espositiva è quella dedicata al cinema. Bagnoregio e Civita sono da sempre set di numerosi film e nel 1954 Federico Fellini girò proprio qui “La strada”, che gli valse il primo Oscar. Il motocarro di Zampanò, l’artista di strada protagonista del film nell’ interpretazione di Anthony Quinn, realizzato dal meccanico bagnorese Ugo Trucca servendosi di una moto Sertum abbandonata nei boschi circostanti alla quale aveva applicato un cassone artigianalmente, fa bella mostra di sé insieme agli abiti delle nozze del meccanico con la moglie Nevina Scorsino avvenute un paio di anni prima e reindossati in una scena del film nella quale i due interpretano la parte degli sposi in un matrimonio di campagna.

Altra notevole attrattiva è la ricca collezione di microcar che è senza dubbio la più fornita a livello nazionale e richiama moltissimi appassionati anche stranieri: una ventina di esemplari che comprendono la capostipite Isetta per arrivare alla celebre Volpe, protagonista di una delle prime grandi truffe del secondo dopoguerra; poi Messerschmitt, Janus, Fulda, Voisin, Volugrafo e tante altre in un tripudio di forme e di colori.

Nel corso del tempo il Museo ha anche allestito una particolare pinacoteca che si arricchisce ogni anno di una nuova opera pittorica, nella maggioranza dei casi ispirata a Piero Taruffi.

Altra sezione espositiva è dedicata all’ingegner Francesco De Virgilio, progettista del motore della Lancia Aurelia, primo sei cilindri a V di 60° al mondo. Francesco De Virgilio è stato socio onorario dell’Associazione Taruffi fino alla sua morte avvenuta nel 1995, in seguito alla quale, visto il legame profondo che si era creato, i figli Luigi, Giovanni ed Anna decisero che fosse proprio il Museo di Bagnoregio a ricordare il padre con l’esposizione di una ricca documentazione, oggetti personali, foto e curiosità.

A completare il percorso espositivo sono una collezione di radio e autoradio d’epoca, alcune bacheche didattiche e una singolare collezione di sculture artistiche realizzate dal vulcanico socio Stefano Rossi con pezzi meccanici e di carrozzeria.

www.museotaruffi.it – tel. 333.1836538