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ECCO I PRINCIPALI SERVIZI

Il recente protocollo d’intesa siglato tra l’ASI e l’Arma dei Carabinieri offre lo spunto per ripercorrere la storia delle “Gazzelle”, le gloriose auto della Benemerita, in particolare quelle che sfoggiano il marchio Alfa Romeo. Settant’anni fa le vetture del Biscione iniziavano il loro servizio di Pronto Intervento. L’agilità e la velocità necessarie per la lotta alla criminalità prendeva forma, in maniera simbolica, con due animali: la “Pantera” e la “Gazzella”. Se le Pantere erano le volanti della neonata Polizia di Stato, le Gazzelle erano le vetture in dotazione ai Carabinieri.

La prima ad entrare in servizio ufficiale fu l’Alfa Romeo 1900, per la Polizia, che nel 1952 in virtù delle sue forme sinuose, il colore scuro e il motore potente si meritò a pieno titolo il nome “pantera”. Pochi anni dopo, con le Alfa Romeo Giulietta arriva il debutto delle “gazzelle”. La 1900 e la Giulietta sono le prime vetture dell’Alfa Romeo ad inaugurare un lungo sodalizio tra la Casa di Arese e le Forze dell’Ordine.

Nel gergo dell’Arma, il termine “gazzella” si riferiva al pilota del Nucleo Radiomobile: veloce, agile e resistente, ma in virtù di queste caratteristiche comuni, anche all’Alfa Romeo Giulia venne dato questo appellativo, diventando di fatto la prima “Gazzella” Alfa Romeo. La Giulia entrerà in servizio a partire dal 1962, con le vetture dell’allora “Pronto Intervento” contraddistinte dalla livrea “cachi verde opaco”, diventata nel ’69 “verde felce lucido” e, infine, dal 1972 quella blu, tinta di base utilizzata ancora oggi, con tetto bianco. Sulla fiancata, sarà sempre presente la scritta bianca in stampatello maiuscolo “CARABINIERI”, più o meno ampia, da un certo periodo accompagnata anche dallo scudetto a fondo rosso e blu, colore dell’Arma che inquadra la gazzella rampante.

Facciamo chiarezza sul futuro della mobilità europea alla luce degli ultimi sviluppi riguardanti i regolamenti (nel frattempo già ritrattati) sulla messa al bando dei veicoli con motori termici: il mondo del motorismo storico (FIVA e ASI in testa) sta seguendo gli sviluppo dei carburanti sintetici (efuels), vera e concreta alternativa per continuare a far muovere in futuro i veicoli più datati. Ecco qual è lo stato dell’arte.

Quello dell’Isotta Fraschini è un ritorno nel segno della sua stessa storia. Sono molte, infatti, le analogie con la nascita ai primi del Novecento del Marchio che debutterà con la Tipo 6 in pista in questa stagione con l’obiettivo di disputare la mitica 24 Ore di Le Mans. Nel prossimo futuro è prevista anche una versione stradale in linea con la tradizione di esclusività.

All’inizio degli anni ’90 non tutti i motociclisti erano attratti da tecnologia, comfort e prestazioni. Trent’anni fa la Ducati dedicò ad essi quella che sarebbe divenuta la sua moto di maggior successo assoluto: la Monster.

La piccola Renault Floride nasce a cavallo degli anni ’50 e ’60, quando la Costa Azzurra francese era al suo massimo splendore, diventando passerella per attrici e attori, personaggi dello spettacolo e industriali. La Floride si ritagliò un suo spazio, tanto da divenire la prescelta di Brigitte Bardot.

Ecco qualche curiosa pagina di… realtà romanzata in un racconto la cui voce narrante è quella di Alberto Savioli, pilota al quale l’ingegner Carlo Chiti volle far provare in “ius primae noctis” l’Alfa Romeo Giulia GTA SA (Sovralimentata). Savioli, che già aveva appeso il casco al chiodo, desistette dallo sviluppare un cavallo di razza così difficile da domare e che non raccolse i risultati sperati. Con queste curiosità celebriamo i 60 anni del marchio Autodelta.

Le vite parallele di Giuseppe Merosi e Vittorio Jano, i due geniali progettisti che hanno contribuito a scolpire il “Mito Alfa”. Le loro vite, appunto, si sono avvicinate, allontanate e intrecciate senza però mai scontrarsi. Eppure le analogie fra i due tecnici sono molteplici…

Grazie alle importanti novità tecnologiche introdotte dai mezzi concepiti dalla Fiat Trattori S.p.A. che imposteranno gli attuali sistemi di meccanizzazione agricola, gli operatori possono godere di comfort, ergonomia e automazioni come mai prima, ottimizzando le ore di lavoro e contribuendo a migliorare io profitto. Con la Serie 80 e i “Giornalieri” il piacere del lavoro.