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ECCO I PRINCIPALI SERVIZI

La prima copertina del 2023 de La Manovella è dedicata ai 50 anni del Campionato del Mondo Rally. I rally sono nati in Europa e in questo continente si sono via via sviluppati fino a coinvolgere un crescente numero di Case automobilistiche. Dalla prima edizione del Campionato Europeo, che risale al 1953, alla fine degli anni Sessanta l’evoluzione è continua e, nel 1968, viene istituto il primo Campionato Internazionale Marche che prevede, oltre alle classiche gare europee anche l’East African Safari. Nel 1970, il calendario si amplia con il Rallye del Marocco e l’anno successivo anche al “Costa d’Avorio”. È il preludio a quello che nel 1973 sarà denominato Campionato Mondiale Marche, grazie a un calendario che coinvolge tre continenti, con 13 gare: 10 in Europa, 2 in Africa e una in America.

La prima stagione iridata inizia con il Rallye di Montecarlo e le squadre ufficiali al via sono Alpine Renault, Fiat-Abarth, Lancia, Ford, Datsun, Polski-Fiat, alle quali si aggiungono Opel (con le sue filiali) e BMC con vetture affidate ai clienti ma preparate dalla Casa. È un inizio esaltante e lo spettacolo è di alto livello. Subito si evidenzia la lotta tra le berlinette Alpine A110 1.8, la Lancia Fulvia HF 1.6 di Sandro Munari e Mario Mannucci (vincitori l’anno precedente), le potenti Ford Escort RS e le Fiat 124 Abarth. La gara vive della lotta tra i piloti dell’Alpine che si piazzano ai primi tre posti della classifica assoluta finale con Andruet navigato da “Biche” seguito dallo svedese Ove Andersson, con Jean Todt, e dal transalpino Nicolas, con Guy Vial.

Questo è solo l’inizio di una lunga ed entusiasmante storia sportiva, tecnologica e umana.

La colonna di fumo che saliva nel cielo di Montecarlo durante la telecronaca di Piero Casucci del 7 maggio 1967 è scolpita nella memoria di molti sportivi e appassionati. Era la fine del sogno italiano su Ferrari F1 di Lorenzo Bandini, che sarebbe spirato tre giorni dopo. Vicino a lui c’era sempre la moglie Margherita, che al salone di Milano Autoclassica’ è stata ospite d’onore di ASI, raccontando molti episodi inediti. Lorenzo e Margherita furono l’espressione di un’Italia semplice, buona e ottimista come l’epoca che vivevano: gli anni Sessanta.

Alle origini del Motomondiale. Nel dopoguerra, la voglia di tornare a correre trasformò il Campionato Europeo di motociclismo in quello del mondo. Da qui prese le mosse uno degli appuntamenti più amati e seguiti dagli appassionati, dove l’Italia ha sempre giocato un ruolo da protagonista.

Un’Alfa Romeo 6C 1750 GS molto speciale. È una delle pochissime a portare, sotto il Biscione, la scritta “Parigi” e non “Milano”. Costruita nella filiale Alfa Romeo della capitale francese, è stata carrozzata a Londra da Corsica.

Per la serie “oggi come ieri”, ecco due Citroën dalla spiccata personalità. L’attuale C5 X è stata insignita del Premio ASI Instant Classic nell’ambito di “Auto Europa 2023” indetto dall’Unione Italiana Giornalisti Automotive: nella sua modernità reinterpreta molti canoni stilistici della XM firmata da Bertone negli anni Ottanta.

L’8 aprile 1985 partivano da Roma due amici motociclisti (Riccardo e Gerardo) affetti dal leggendario “mal d’Africa”. Una cavalcata attraverso il deserto del Sahara in sella a due moto Puch Frigerio HW 560 e F4T 500.

La storia del restauro di uno stupendo Boeing PT-17 “Stearman” che ha ottenuto il Certificato di Identità ASI con tanto di “targa oro”! Il PT-17 è nato negli anni Trenta del 1900 come Model 75 su progetto della Stearman Aircraft per un aereo da addestramento militare. Dopo l’acquisizione della Stearman Aircraft da parte della Boeing, il biplano è stato semplicemente chiamato “Stearman”, più raramente col suo nome originale “Kaydet”.