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ECCO I PRINCIPALI SERVIZI

La copertina della Manovella di luglio è dedicata all’Alfa Romeo 33, icona di stile, prestazioni e successi sportivi. La sua storia inizia nel 1964, quando l’ingegner Giorgio Valentini arriva all’Alfa Romeo e subito suggerisce una motorizzazione di due litri per tenere alto il blasone del Marchio nelle competizioni. Giuseppe Busso, responsabile della progettazione, nel febbraio 1965 fa propria la proposta di una “2 litri Sport” delineando le caratteristiche della “33”, il cui autotelaio è davvero unico. È fatto con tre tubi di grande diametro di Peraluman rivettati per formare una H sulle cui teste anteriori è flangiata una fusione ultraleggera di Atesia T che supporta le sospensioni, la pedaliera, lo sterzo, il cruscotto e, tramite un traliccio di tubi, i radiatori e le cerniere del cofano. Le teste posteriori sono invece collegate a due “gambe” fuse in lega di Atesia T con sezioni tonde decrescenti che sostengono il motore, poi convergono per unirsi a una struttura di lamiera scatolata che sopporta il cambio e le sospensioni ed è sfilabile, per facilitare lo smontaggio del gruppo motopropulsore.

Il prototipo mette le ruote a terra l’8 gennaio 1966 con un motore Giulia TZ e il successivo 14 gennaio il Presidente dell’Alfa Romeo Giuseppe Luraghi ordina di consegnare tutto all’Autodelta. Ci sono solo pochi pezzi del motore “due litri”, così l’ingegner Carlo Chiti dell’Autodelta può svilupparlo condensando il “savoir faire” dell’Alfa Romeo e le proprie esperienze con i V8 Ferrari e ATS. Ne esce un capolavoro della tecnica che ha la potenza di 240 CV con quattro alberi a camme in testa, l’alimentazione a iniezione, la doppia accensione e il carter secco.

Il 7 gennaio 1966, a Monza, il prototipo guidato da Teodoro Zeccoli esce distrutto da un incidente e la presentazione alla stampa slitta al 7 marzo, con il debutto in corsa il 12 marzo a Fléron, in Belgio, con la vittoria di Teodoro Zeccoli.

… Il resto della storia è tutto da leggere!

“La Pikes Peak fu la corsa più pazza alla quale partecipai con una delle automobili più esasperate che mi capitò di guidare in tutta la mia vita”: così il campione tedesco Walter Rohrl ricorda la cronoscalata americana del Colorado, che vinse nel 1987 al volante dell’Audi S1 fermando per la prima volta i cronometri sotto il muro degli undici minuti.

Abbiamo incontrato Patrick Delage, pronipote del Louis Delage che fondò l’omonima Casa automobilistica francese nel 1905, che di lì a poco si distinse per le sue vincenti auto da competizione e per quelle più lussuose e di rappresentanza. L’erede Delage, oggi restauratore, ha svelato molti interessanti retroscena di una grande storia!

Tokyo-Milano… sulla cresta dell’Honda! Ecco una rassegna degli scooter Honda che hanno segnato un’intera generazione imponendosi preso come veri “status symbol” della mobilità individuale. SP ed SR, G’Dash, HSC ZX, SH Fifty e il leggendario Cub: icone di libertà per gli adolescenti degli anni ’90.

Più della Coupé firmata Touring, è stata la Spyder Vignale a fare della Maserati 3500 GT/GTI una delle vetture simbolo del boom economico italiano per potenza, fascino e prestigio. Insieme alla versione chiusa, ha contribuito a far affermare il Tridente nell’Olimpo dei costruttori di vetture esclusive per i palati più fini.

Nel 2001 si è disputata la prima stagione del Junior World Rally Championship, il mondiale rally dedicato ai giovani piloti a caccia di un volante ufficiale. È stato il trampolino di lancio per molti talenti, ad iniziare dal campionissimo Sebastien Loeb, futuro vincitore di nove titoli mondiali. Ma il primo a dargli filo da torcere è stato l’italiano Andrea Dallavilla…

Bultaco è l’azienda spagnola specializzata in moto prestazionali e concepite appositamente per il fuoristrada. Il modello Frontera è una punta di diamante, per questo oggi molto ambito e ricercato dagli appassionati.

A metà degli anni ’30 del secolo scorso, l’aviatore Francis Lombardi decise di realizzare un piccolo velivolo destinato alle scuole di volo e al turismo. In poco tempo nasce il modello FL3, monoplano monomotore biposto di costruzione mista. Per la produzione in serie venne fondata l’Anonima Vercellese Industrie Aeronautiche (AVIA) e dei piccoli FL3 ne furono costruiti oltre 300.