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ECCO I PRINCIPALI SERVIZI

La copertina di questo numero de La Manovella è dedicata al grande campione di motociclismo Giacomo Agostini. Quindici titoli mondiali, una carriera invidiabile e un seguito di tifosi che ancora oggi lo venerano. “Ago” ne ha dato prova tangibile a Padova, quando ha ritirato il “Premio ASI per il Motorismo Storico”: un evento durante la quale è stato difficile farsi spazio nel pur ampio teatro allestito nello stand dell’Automotoclub Storico Italiano.

Sul numero di novembre della Manovella si può leggere una sua lunga intervista. Non entra nei dettagli della sua storia sportiva, che comunque gli appassionati conoscono bene, ma va a scoprire la sua umanità, i suoi sentimenti per far comprendere come questi siano stati per lui una guida costante e un motivo di successo. Un uomo coerente che, nel momento in cui ha intrapreso la carriera professionistica, vi si è dedicato anima e corpo imponendosi una disciplina ferrea, perché sentiva la responsabilità di dover dare tutto per i suoi tifosi e le Case che ha rappresentato, perché da lui si aspettavano solo la vittoria.

La sua semplicità nel comunicare lo ha reso un grande e lo ha dimostrato anche nel corso della sua premiazione, assecondando i molti tifosi in cerca di selfie e rispondendo con gentilezza alle molte domande che gli sono state fatte. Si è intrattenuto a lungo e ha molto apprezzato che il palco fosse allestito con le “sue” moto messe a disposizione dagli attuali proprietari.

A casa sua conserva tutti i trofei e le moto più significative della sua vita, dall’Aquilotto della Bianchi della sua infanzia, alla Yamaha del suo ultimo titolo iridato. “Ago” le mostra con molto orgoglio ed entusiasmo, lo stesso con il quale si è presentato alla premiazione ASI.

E Mattia Binotto disse… “Torneremo a vincere”. È la promessa che abbiamo strappato al team principal di Ferrari Corse, il quale nell’intervista pubblicata sulla Manovella di novembre spiega che “Quando iniziai a lavorare per la Ferrari, nel 1995, c’erano 600 persone impegnate nel reparto corse, oggi sono il doppio perché le specializzazioni si sono moltiplicate. Oggi il prodotto è troppo complesso e per gestirlo servono specializzazioni molto sofisticate, il risultato non è mai solo di una persona ma di un gruppo motivato”.

Come si guida un’automobile di fine ‘800? Ce lo spiega Fabrizio Taiana, autore del libro ASI dedicato alla prima auto a circolare in Italia: la Peugeot Tipo 3 del 1893 che fu del conte Gaetano Rossi di Piovene Rocchette. Le operazioni da eseguire con attenzione non sono per nulla scontate. È tutto manuale, un’alchimia di movimenti e attenzioni per scongiurare l’inevitabile “panne”…

La Porsche 914 venne presentata al Salone di Francoforte 1969 e, di fronte alle sue linee tese, quasi spigolose, lasciò meravigliati i visitatori, perché era tanto diversa dalla tradizione tondeggiante e levigata delle Porsche classiche. Nasceva da studi approfonditi di Volkswagen e Porsche, che pensavano ad una vettura intermedia, più prestante delle Karmann Ghia ma meno costosa delle vetture di Zuffenhausen.

Nata nel 1948, la Fiat 500 “Topolino” Giardiniera, con le sue tipiche fiancate in legno, faceva il verso alle “woody” americane unendo per la prima volta in un unico mezzo l’utilizzo professionale e quello per la famiglia. Oggi è un pezzo raro dall’elevato valore storico e culturale.

All’inizio degli anni ’80, prima di toccare la vetta massima del suo gradimento con la saga delle Elefant, la Cagiva presenta la Aletta Rossa: enduro agile e brillante che avrebbe rubato il cuore ai “paninari”.

Con la Jaguar XJ si chiude la leggendaria epopea del motore 6 cilindri in linea. Bella, raffinata, elegante – e nella configurazione “R” anche molto potente – pur con un design fedelissimo al concetto originario, la versione X300, 4^ serie delle XJ, è uno spartiacque nelle berline Jaguar alto di gamma.