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ECCO I PRINCIPALI SERVIZI

La copertina di questo numero de La Manovella è dedicata ad “ASI in Pista”, speciale track day organizzato dall’Automotoclub Storico Italiano il 12 novembre, riservato auto storiche sportive e da competizione al quale hanno partecipato oltre 150 vetture in rappresentanza dei più blasonati modelli che hanno scritto la storia mondiale del motorsport.

La giornata si è conclusa con l’incoronazione di due bellissime regine a quattro ruote, entrambe portacolori del mitico tridente Maserati. Il premio “Best in Show” è stato assegnato alla Tipo 61 “Birdcage” carrozzata Drogo che nelle stagioni sportive 1961, 1962 e 1963 fu protagonista di corse quali, ad esempio, la 12 Ore di Sebring, la 1000 Km del Nurburgring, i Gran Premi di Rouen e di Reims. Ultimo dei 22 esemplari costruiti con il particolare telaio a traliccio di tubi (da qui il soprannome inglese che significa “gabbia di uccello”) fa parte della preziosa Collezione Panini di Modena. Il numeroso pubblico che ha riempito l’autodromo di Varano ha premiato come vettura “Più bella del paddock” la Maserati 6CM del 1938, monoposto della Collezione Sculco che all’epoca rappresentava il Tridente nelle competizioni della massima serie.

Nel corso della giornata si sono susseguiti turni di giri liberi in pista e una sessione speciale di omologazione ASI finalizzata al rilascio dei Certificati di Rilevanza Storica e dei Certificati di Identità alle auto da competizione con più di vent’anni, che rappresentano un segmento estremamente variegato e prezioso nel panorama del motorismo storico. È stato possibile assistere al lavoro della Commissione Tecnica ASI impegnata nell’esame approfondito di ogni singola vettura che ambisce alla prestigiosa “Targa Oro”, il riconoscimento dell’Automotoclub Storico Italiano abbinato al rilascio del Certificato di Identità. Tale documento, realizzato per ogni singolo esemplare, contiene le fotografie, la datazione, gli elementi identificativi, la descrizione dello stato di conservazione o dell’avvenuto restauro secondo le norme del Codice Tecnico Internazionale FIVA.

In questo contesto è stata consegnata la “Targhe Oro” alla Dallara Icsunonove custodita nel Museo ufficiale della factory. Il presidente ASI, Alberto Scuro, e il presidente della Commissione Tecnica Auto dell’ASI, Vittorio Valbonesi, l’hanno consegnata direttamente nelle mani del patron Giampaolo Dallara celebrando un doppio 50° anniversario: quello dell’azienda e quello della Fiat X1/9, modello sul quale venne sviluppata, nel 1975, la speciale versione Dallara destinata alle competizioni.

Alcuni distacchi lasciano un vuoto incolmabile e graffiano il cuore. Hanno provato in molti questa struggente emozione il 2 novembre quando si è diffusa la notizia della morte di Mauro Forghieri, per trent’anni nel cuore e nell’anima della Ferrari. La rubrica “Sul filo della memoria” è dedicata a lui “anima bella, pulita, sincera, colta, perfino simpatica nelle sue tirate, la cui perdita ha suscitato nel mondo sportivo internazionale un’eco vastissima e commossa”.

La gamma “02” della Peugeot ha sempre sfornato vetture di successo ben costruite e adatte ad un vasto spettro di clientela ma anche con la prima linea fortemente aerodinamica della 402 vista in Europa, l’eleganza e la cura del dettaglio tipiche delle arti decorative dell’epoca e, in certe versioni, l’ardire della velocità. Ecco la storia delle Peugeot “02”, fra ibridi e meravigliosi… Frankenstein.

Quello delle moto Jonghi è un marchio poco noto nel nostro Paese ma molto più conosciuto Oltralpe. Oggi è del tutto scomparso nonostante abbia avuto una storia sportiva di grande successo.

Ultima puntata della saga dedicata agli affascinanti record assoluti di velocità. Passiamo in rassegna gli ultimi risultati, i cui ulteriori progressi saranno impediti dalle ruote motrici. Il record attualmente imbattuto è stato omologato il 15 ottobre 1997 dal pilota della RAF Andy Green, che ha raggiunto i 1.227,98 km/h (!!!) a bordo del Thrust SSC da 100.000 CV (!!!).

Biturbo: la rivincita. Oggetto del desiderio degli italiani nei primi anni ’80, la Maserati Biturbo ha subìto un crollo di vendite e di immagine che l’ha condannata ad un lungo oblio. Oggi, tuttavia, a quarant’anni dal suo debutto, sta tornando in auge tra gli appassionati, per via dei contenuti tecnici, delle prestazioni e delle quotazioni che, pur in crescita, si mantengono ancora accessibili.