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ECCO I PRINCIPALI SERVIZI

La copertina della Manovella di giugno è dedicata ad ASI MotoShow che, nell’edizione del ventennale, ha richiamato all’Autodromo di Varano de’ Melegari migliaia di appassionati e centinaia di straordinarie moto storiche: un evento unico in Europa illustrato in un ampio reportage con le voci dei principali protagonisti.

Reginetta di questo numero è la O.S.C.A. MT4 Coupé Vignale uscita dagli stabilimenti dei Fratelli Maserati nel 1949. Con lei celebriamo i 75 anni del Marchio bolognese fondato nel 1947 da Ettore, Ernesto e Bindo con la denominazione “Officine Specializzate Costruzioni Automobili”. L’esemplare pubblicato sulla Manovella viene ordinato dal pilota Luigi Villoresi, fra i primi campioni a dare lustro alla MT4 nelle competizioni. L’auto, consegnata al milanese con carrozzeria standard “siluro” e motore di 1.342 cc, sarà affidata al pilota Dorino Serafini per correre al Circuito di Pescara del 1949, dove si sarebbe classificata quarta assoluta. Nel 1950, Villoresi decise di trasformare la sua MT4 in una una elegante granturismo. Si rivolse alla Carrozzeria Vignale di Torino e al suo designer di riferimento Giovanni Michelotti. Villoresi diede impulso a riprendere lo stile delle Cunningham C3 prodotte dal preparatore americano Briggs Cunningham e disegnate da Michelotti.

La O.S.C.A. MT4 di Villoresi divenne quindi una raffinata ed elegantissima GT dalla linea compatta, ben raccordata e armoniosa, resa ancora più piacevole dalla livrea bicolore bordeaux/panna. Le fiancate levigate mettono in risalto l’ampio cofano anteriore, mentre la zona posteriore è resa visivamente muscolosa dal rigonfiamento del passaruota, sottolineato dall’uncino della molura cromata. Questa funge poi da trait d’union dell’intero disegno: si alza sul parafango, supera il passaruota e va ad incanalarsi incorniciando il cofano motore fin sopra la mascherina. Il padiglione è raccolto, la linea del tetto scende senza soluzione di continuità verso la coda resa imponente dai larghi passaruota bordeaux.

L’auto uscì dalla Vignale nel 1951 e, nel luglio del 1952, venne venduta ad una signora milanese per poi passare di mano altre volte e diventare, negli anni, un’auto sempre più ambita dai collezionisti di tutto il mondo.

 

Odoardo Dino Govoni e il ricordo di un pilota veloce e uomo sincero, vincente al volante delle vetture Sport, Formula e Gran Turismo. Un personaggio a tutto tondo, che amava l’odore acre dell’olio ricinato ma anche il profumo delle rose regalate a qualche bella donna, un uomo che si perdeva nella melodia urlata dai motori ma anche in quella accarezzata sul pianoforte che suonava con delicatezza. “Ogni volta che salivo in macchina era un duello, una sfida; la macchina che cercava di buttarmi fuori e io che cercavo di tenerla dentro”.

Ecco il reportage completo di ASI MotoShow 2022! Le moto, i protagonisti, le interviste ai grandi campioni e tutte le curiosità sull’evento più importante d’Europa dedicato alla storia della motocicletta!

Gianfranco Bossù, nome sconosciuto al grande pubblico, è stato tra i più validi disegnatori tecnici italiani: ha lavorato per alcune delle più importanti compagini automobilistiche (Abarth in testa) e la sua è una storia di duro lavoro, dedizione e passione per un mestiere oggi soppiantato dal computer. Con ASI ha pubblicato i suoi preziosi “manoscritti” che svelano tutti i segreti dei motori dello Scorpione.

A metà degli anni ’90, sull’onda di nostalgia del passato che ha portato a rivisitare linee iconiche, anche la Jaguar propone una nuova vettura sportiva, deliberatamente ispirata alla mitica E-Type. Con le XK8 e XKR nascono dei veri e propri capolavori!

“Nel garage di mio padre mangiavamo pane e motori perché c’erano decine di belle auto e io aiutavo i meccanici a parcheggiarle, anche se non avevo la patente. Mi divertivo anche a lavorare accanto a loro, a calarmi nella buca dove scendevano per riparare le vetture. Invece di giocare con le bambole, indossavo una tuta bisunta e passavo loro gli attrezzi per aggiustare motori e sospensioni”. Lei è Ines Crivellari, sorella di Eros e Antonio, piloti veneti degli anni ’50 dai quali ha ereditato la passione per i motori.

Nel 1908, quattro anni dopo l’impresa della Stanley Rocket a vapore, per merito della Benz ritornò alla ribalta il motore a scoppio, questa volta in modo definitivo. Nella terza puntata dedicata ai record di velocità, vediamo i modelli più importanti che hanno contribuito all’affermazione del motore a scoppio nell’ambito di questa affascinante specialità.