UN VEICOLO STORICO ARRICCHISCE IL TERRITORIO COME UN’OPERA D’ARTE

“Una sfida al servizio del nostro Paese”. E’ quella lanciata dal presidente di Città dei Motori Luigi Zironi in apertura della Conferenza Nazionale del Turismo Motoristico promossa dalla rete dei 31 comuni del made in Italy motoristico in diretta streaming giovedì 20 maggio. La Carta del turismo motoristico è “Un progetto che può contare su un’ampia platea di appassionati e potenziali turisti, italiani e stranieri, e su una rete di alleanze che rappresenta l’eccellenza in molti settori, a cominciare da quello trainante del Made in Italy dei motori. L’obiettivo di Città dei Motori è quello di trasformare una potenzialità in qualcosa di fruibile sul territorio, farla diventare un’opportunità di tipo turistico”.

“Sono felice della volontà di aderire manifestata da tutti coloro che sono intervenuti in conferenza – prosegue Zironi – e della volontà manifestata di fare sistema per sfruttare al meglio le potenzialità che il nostro Paese con le sue eccellenze può offrire a partire dai motori e coinvolgere le imprese del settore, i collezionisti, i club, gli albergatori, chi si occupa di sicurezza e comunicazione”.

Anche l’Automotoclub Storico Italiano ha partecipato alla Conferenza con un intervento del presidente Alberto Scuro, nel quale ha sottolineato che “L’uso di un veicolo storico va oltre il semplice impiego di uno strumento per spostarsi e rappresenta una forma di turismo anche se usato nel proprio territorio d’appartenenza. Rappresenta una fruizione turistica anche per chi semplicemente lo ammira, sia in movimento sia parcheggiato. Si può quindi parlare di fruizione integrata: un veicolo storico che attraversa un territorio lo arricchisce come un’opera d’arte dinamica che tutti ammirano”.

“Un approccio sistemico – ha aggiunto Scuro – è in grado di generare circuiti turistici nuovi ed iniziative che valorizzino anche le vocazioni secondarie dei territori, legate magari agli entroterra o alle bellezze che periodi dell’anno, considerati di bassa stagione, possono comunque offrire; un turismo quindi destagionalizzato che il motorismo storico può contribuire ad attivare. Immagino pubbliche amministrazioni, albergatori, ristoratori, organizzatori di eventi, artigiani, locali caratteristici e di qualità che insieme convergono in offerte integrate e complementari, dove il motorismo (storico e non) può dare un enorme contributo come fenomeno trainante dell’economia locale, regionale e nel marketing territoriale”.

Il settore del motorismo storico genera ogni anno un valore economico che supera i 2 miliardi di euro (fonte: Istituto Piepoli, ricerca e analisi del 2018). Da questo valore è possibile ricavarne un 25% riferito esclusivamente all’indotto turistico (diretto e indiretto), per un totale di oltre 500 milioni di euro, così suddivisi: 352 milioni per i pernottamenti, 152 milioni per i pasti e 4 milioni per eventi culturali. Il resto dell’indotto ricade sulla filiera professionale legata al settore: artigiani, restauratori, commercianti, piccole e medie imprese per la produzione di parti.

Nel 2019, ultimo anno in cui si sono potute realizzare liberamente le manifestazioni, oltre 3100 sono state quelle dinamiche organizzate sul territorio nazionale dai 330 Club Federati ASI, con 161.400 veicoli coinvolti; 900, invece, gli eventi culturali e 600 le iniziative solidali; oltre 600.000 i partecipanti. Nel 2020 tutto questo non si è potuto realizzare ma quest’anno si tornerà gradualmente alla normalità. “ASI Circuito Tricolore”, ad esempio, è la nuova, importante iniziativa del 2021: una serie di dieci eventi che ha ricevuto il patrocinio del Ministero del Turismo ed ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dei territori attraverso il motorismo storico dinamico, abbinato a ciò che tutto il mondo ci invidia. Quell’impareggiabile mix di eccellenze del Made in Italy come le bellezze paesaggistiche e architettoniche, l’enogastronomia, le proposte culturali, il buon vivere.